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Corridonia, il borgo marchigiano con una curiosità incredibile |Marche|

Corridonia è uno dei borghi del maceratese che mi ero riproposta di visitare, nonostante mi fosse stato detto: ”Ma che ci vai a fare, non c’è nulla di bello da vedere!” Devo dire che questa frase ha sempre l’effetto contrario su di me e quindi ha prevalso più di prima la curiosità di andare a scoprirla.  Alla fine posso confermare che ho fatto bene e in questo post vi racconto la particolarità di Corridonia che stupisce e che ha rappresentato per me la vera scoperta di questo paese.  Visita a Corridonia  Corridonia si trova nelle Marche in provincia di Macerata . Il borgo si incontra dopo pochi chilometri, sulla sinistra, quando si percorre la Val di Chienti che da Civitanova Marche va verso i Monti Sibillini. Da lontano si può vedere il suo profilo con il campanile che svetta al centro di una serie di case che si estendono su un’altura.  Dopo aver visitato parecchi borghi nel maceratese che grosso modo si somigliano immaginavo che anche Corridonia avesse il bel centro storico con ch

Massafra: dal Castello Medievale al rione Gesù Bambino, il centro storico da raccontare


Quando sono venuta a vivere a Massafra, una città vicino Taranto in Puglia, quello che mi ha divertito molto è stato il fatto di poterla scoprire con occhi diversi da chi ci abita da sempre.
Ho fatto la turista in casa e con molta calma e curiosità sono riuscita a scovare angoli e scorci di un centro storico singolare tra cui il Castello Medievale, simbolo della città, e il rione Gesù Bambino, il primo nucleo di abitazioni massafresi.

A Massafra tra i vicoli del centro storico

La disposizione urbana del centro storico di Massafra, ha una particolarità comune a tutte le città che nascono a ridosso delle gravine. Se questa posizione inizialmente costituiva un vantaggio difensivo, in seguito con l’espansione urbana è diventato un limite, cioè il primo nucleo urbano si è trovato periferico rispetto alla nuova Massafra.

La gravina San Marco e la gravina della Madonna della Scala racchiudono la parte più estesa del centro storico e lasciano al di là del Ponte Garibaldi il pittoresco quartiere SS.Medici. È uno scenario straordinario che distingue Massafra dagli altri centri della Terra delle Gravine.


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Arrivando dall'uscita della autostrada e dalla statale Appia, lo skyline di Massafra, con le case bianche arroccate sulle grotte sottostanti e sugli antichi insediamenti di civiltà rupestri, ricorda molto la vicina Matera. 

Forse lo aveva anche pensato Pier Paolo Pasolini che, affascinato dalla architettura grottesca e squisita decise di girare a Massafra alcune scene della via crucis del film "Il Vangelo secondo Matteo", nel 1964, prevalentemente ambientato appunto a Matera. 

All'inizio non è stato facile districarmi nel labirinto delle varie stradine e viuzze che formano il centro storico di Massafra, una nell'altra e vicoli senza uscite come in un labirinto. Mi sarebbe servita una guida locale, chi in quel posto ci è nato e vissuto. 

Alla fine si è rivelato un interessantissimo itinerario a piedi che vi consiglio di ripercorrere. 

Le chianche di via Lopizzo 

Un centro storico da raccontare: via Lopizzo e il Castello Medievale

La mia esplorazione inizia da via Lopizzo che costeggia il lato occidentale della gravina San Marco e che porta direttamente al Castello. 
Nel silenzio tipico dei centri storici cammino sugli antichi basalti (le chianche) della pavimentazione tra una fila di vecchie case ristrutturate, altre sembrano abbandonate, fino all'ingresso del Castello medievale che si erge a strapiombo sulla gravina.

Il Castello risale all'anno 1100 circa. Ha forma quadrilatera e ad ogni lato c’è una torre, tre sono a pianta circolare e una ottagonale che richiama lo 
Da quella posizione domina tutta la piana di Massafra, dai giardini di arance e clementine fino alle coste del mar Ionio.

Ho avuto la sensazione di un luogo un po’ dimenticato, lasciato a sé stesso, ma non per questo non merita di essere visitato per la sua storia interessante, ricordandovi che, purtroppo, il sabato e domenica è chiuso.

La scalinata laterale al castello porta verso il basso della gravina San Marco e non posso fare a meno di restare lì ferma a guardare il versante opposto dove si trova il villaggio rupestre di Santa Marina.  

Vista sulla gravina San Marco dal Castello Medievale

È l'ora del tramonto. Il sole che sta calando irradia tutto intorno la sua luce e dipinge d'oro il paesaggio. È uno di quei tramonti irripetibili che qui da noi lasciano senza fiato e ogni volta mi dico di essere fortunata a trovarmi davanti a certi spettacoli della natura.

Me lo godo fino in fondo!


L'interno del Castello Medievale

Un centro storico da raccontare: il rione Gesù Bambino (u’Bommin) e le vicinanze

Ritornando da via Lopizzo si arriva in piazza Garibaldi dove si incrociano la maggior parte delle vie principali. Per addentrarmi nel rione di Gesù Bambino faccio uno slalom tra la Torre dell’Orologio e la chiesa di San Benedetto fino a via Messapia. 
Da qui in poi il centro storico cambia volto. 

Le stradine sono ancora più intrecciate e alcuni gruppi di case hanno ingressi che danno all'interno di piccoli cortili comuni. Molte di loro hanno un livello sottoposto al manto stradale alle quali si accede attraverso scalinate. 

Sono le cosiddette vicinanze, cioè complessi abitativi ipogeici che venivano utilizzati come abitazioni, attività produttive e ricoveri di animali. 
Sono le stesse tipologie abitative che si trovavano nell'Africa settentrionale nel V secolo d.C. e pare che questo modo di costruire sia stato importato proprio da lì.

Il miracolo del Bambinello di cera di Isabella Accolti Gil

La chiesa di Gesù Bambino, da cui il rione prende il nome, è il punto di riferimento degli abitanti del quartiere. Il Santuario fu costruito tra il 1850 e il 1858 dopo un fatto miracoloso legato ad una statuetta di cera che raffigurava il Bambinello

La statuetta avrebbe operato miracoli dal 1846 al 1850 in una casa situata nell'antica Strada Maggiore (attualmente via Vittorio Veneto 19) di proprietà dei coniugi Francesco Broja ed Isabella Accolti Gil di Conversano. 

La nobildonna ebbe in regalo la statuetta dalla sorella Aurelia nel 1831 a Monopoli (Bari), e la depose nella notte del 24 dicembre 1846 nel presepe di famiglia. Mentre pregavano per la guarigione del marito di Isabella, colpito da emorragie, la nipote Teresina Broja si accorse che il Bambinello cominciò a sudare

Le manifestazioni prodigiose ripresero la notte di Natale del 1849 e, in questa occasione, furono accertati e documentati anche movimenti degli occhi e degli arti. Il 2 febbraio 1850 sul petto della statuina comparvero tracce di sangue. 

Inizialmente, il Bambinello venne esposto nella cinquecentesca Chiesa Madre di Massafra perché potesse essere venerato da tutto il popolo e, in tale circostanza, pare che effettuò miracoli in favore di molti sofferenti. Per tale motivo, si decise di edificare una chiesa che contenesse il piccolo Gesù in cera

Ancora oggi la statuetta è conservata in una teca d'argento e su di essa è collocata una corona d'oro.


La Chiesa di Gesù Bambino nel centro storico di Massafra

Detto tra me e voi

Le mie passeggiate da turista residente nel centro storico di Massafra mi hanno permesso, e mi permettono ancora, di scoprire la vita di un luogo che ha caratteristiche e abitudini diverse da Taranto, anche se distano tra loro pochi chilometri. 

Ed è sorprendente come le piccole distanze fossero considerate nei tempi passati enormi, tanto da sviluppare consuetudini ed usi differenti. 
Massafra diventa un luogo da visitare se non altro per il suo centro storico che poggia su strati di storia da raccontare.


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